Le origini della città

I primi insediamenti

Con tutta probabilità il paese di Arese fu fondato nel 507 quando, dopo scorribande e saccheggi, una folta colonna di soldati ungari si stabilì in questa zona della Lombardia che chiamarono, in onore del loro re, Alessium. Per successive modifiche filologiche, Alessium divenne prima Arescium, quindi Aresium e, infine, Arexio e Arese. Questa la spiegazione data dallo storico Carlo Gianola. C'è però chi sostiene, come il Boselli e l'Olivieri, che il nome di Arese derivi da quello gentilizio romano di Arrius.

Se sulla nascita del nome del paese persistono ancora dei dubbi, sulla storia le fonti documentali ci aiutano. Fino alla prima metà del Settecento, Arese dipese direttamente dalla pieve di Trenno. Ma l'influenza di Bollate, alla cui pieve Arese viene in seguito aggregata, fu fortissima fin dall'inizio.

Durante il Trecento il territorio fu sottoposto al dominio prima dei Visconti, quindi degli Sforza: questi ultimi, data la fertilità del terreno, ebbero il merito di incoraggiare la coltivazione del gelso. La successiva dominazione francese e poi spagnola, durata quasi due secoli, peggiorò l'economia del paese.

Ma a partire dal Seicento un ruolo determinante fu giocato dalla famiglia comitale degli Arese. Le cose si misero un po' meglio con l'arrivo degli austriaci, che intensificarono la coltivazione del gelso e, di conseguenza, la produzione della seta.

Nel 1891, dopo l'unità d'Italia, Arese entrò a far parte del IX mandamento del circondario di Milano, con a capo Bollate. Nel 1926 venne fatto approntare il primo disegno dello stemma del paese, con il motto Ex gladis fruges, rappresentante su di un lato una tenda da campo barbarico, in ricordo della leggendaria fondazione, e dall'altro una spiga su fondo azzurro. Risalgono al 31 marzo 1946 le prime elezioni amministrative democratiche cui parteciparono tre liste: una socialcomunista, una democratica cristiana e una indipendente.

 

L'origine del nome della Città di Arese

Il popolo che più direttamente interessa la storia di Arese è quello degli Ungari. Essi provenivano da quella regione dell'Europa centrale che corrisponde, pressappoco, all'attuale Ungheria, la cui parte a occidente del Danubio era stata conquistata dai romani che alla nuova provincia avevano dato il nome di Pannonia.

Da questa regione provenivano alcune tra le popolazioni che, verso il IV secolo d.C., avevano tentato di occupare la nostra regione, ma non erano state in grado di organizzarvi nessun tipo di struttura sociale o territoriale. A queste tribù era seguita quella degli Ungari le cui scorrerie verso occidente si erano protratte per diversi decenni. Le mete più ambite dagli Ungari erano la Germania e l'Italia e proprio nella grande e fertile pianura incontrata dopo avere scavalcato le Alpi un gruppo di essi scelse di fissare dimora.

Era il 507 d.C. quando una folta colonna di questi soldati, guidati dal loro re Alessio, giunse in Lombardia. Dopo la consueta serie di scorribande, di saccheggi, distruzioni e violenze di vario genere, gli Ungari di Alessio decisero che era venuto il momento di deporre le armi. Trovato di loro gradimento un certo angolo di Lombardia ritennero anche che poteva essere un posto dove fermarsi trasformandosi da guerrieri in contadini. Del loro passato di nomadi combattenti conservarono il ricordo dando al loro stanziamento il nome del re che li aveva condotti fino a lì: Alessium.
Da questa prima denominazione, per successive modificazioni filologiche, Alessium divenne Arescium, poi Aresium che volgarizzandosi, cioè passando dal latino all'italiano, si trasformò in Arexio e, finalmente, in Arese.

Lo storico Carlo Gianola, in una sua pubblicazione del 1901, avalla questa versione della nascita di Arese, piccolo villaggio eretto nel VI secolo dell'era cristiana.
Il giureconsulto Raffaele Fagnano, annota il Gianola, nelle dotte memorie sulle illustri famiglie lombarde, scrive che Arese deriva da Alessio, re d'Ungheria, che armata mano discese in questa provincia verso l'anno 507.

I suoi dipendenti, invaghiti dello splendido cielo e dell'ubertosità dei campi, avrebbero acquistato nella pieve di Trenno degli estesi latifondi, ove, per eternare il nome del loro antenato, avrebbero fondato il villaggio di Alessio, che in seguito, per corruzione della lingua, si sarebbe mutato in Aressio e poi in Arese. "Di qui prese nome l'illustre prosapia Arese che diede all'Italia personaggi distinti nella diplomazia e nelle cariche ecclesiastiche".

Questa affascinante ipotesi è però smentita da alcuni dizionari dei toponomi lombardi, come quelli del Boselli e dell'Olivieri, che confinano la vicenda degli Ungari e del loro re nel campo della leggenda.

Secondo il Boselli il nome di Arese (Arexio nel XIII secolo) deriverebbe "o indirettamente dal nome gentilizio romano Arrius, o indirettamente dal gentilizio Arisius o Arredius".

Analoga è l'interpretazione dell'Olivieri, per il quale Arese "si lascia ricondurre o a un derivato con suffisso ensis dal gentilizio Arrius (v. lap. Lomb.) od anche al gentilizio arisius o arredius. Ne provenne il nome della famiglia Arese, che dal 1300 in poi sarà protagonista del villaggio e annovererà membri notevoli nella storia. Secondo altri storici fu la stessa famiglia Arese a dare il proprio nome al villaggio.


Fonte: ARESE Storia di una comunità, di Salvatore Catodici, a cura di Ivan Lantos e Johnson Wax. 

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