25 aprile, Festa della Liberazione

LUNEDÌ 27 APRILE 2015

Sono passati 70 anni dal 25 aprile 1945, giorno della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, un anniversario importante, un motivo in più per non dimenticare e tener viva la memoria del coraggio di chi ha combattuto per gli ideali della democrazia, dell'equità sociale, del rispetto delle diversità e della libertà.

Fu pagato un prezzo alto, tanto dolore, sacrificio e vite umane, ma la lotta non fu vana, quegli ideali unirono attorno a un comune obiettivo tanti uomini e tante donne, permisero la restituzione della libertà, l’indipendenza e di riscattare la dignità dell’Italia, ferita dal ventennio della dittatura e diedero vita e forma alla Costituzione, fondamento della nostra Repubblica democratica.

Una frase di Maria Cervi, figlia di Antenore, uno dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti nel dicembre 1943, ci faccia riflettere: “Nessuna conquista è per sempre: c’è sempre qualcuno che è interessato a toglierla. Per cui resistere è, non solo un dovere, ma è anche una necessità dei giovani d’oggi, altrimenti non si va avanti”.

Quelle scelte di coraggio assunte nella normalità e nella quotidianità, il normale eroismo, il coraggio che nasce dalla forza del cuore, non a volte sembra molto lontano da noi, ma non è così, anche nella consuetudine della nostra esistenza è possibile contribuire.

Gli ideali di allora sono vivi e attuali, a noi il compito di riportarli nel presente e riconquistarli ogni giorno, riaffermando ogni giorno l'importanza della libertà, dell'equità e della  giustizia, riaffermando l'attualità della nostra Costituzione e dei suoi principi fondamentali, impegnandoci, ciascuno nel proprio ruolo, a costruire una comunità più coesa, più solidale, più giusta.
 

Di seguito il discorso pronunciato dal Rappresentante dell'ANPI Provinciale, durante la celebrazione per l'anniversario della liberazione:
 

“Vorrei che tutti noi potessimo riappropriarci di questa giornata, con un sentimento profondo di riconoscenza per chi ha lottato per i nostri diritti, per il bene comune, anche sul nostro territorio, vicino a noi.
Ci sono nomi e storie che tutti conoscono e altri che nessuno  ricorda ma che, con il loro impegno e il loro piccolo o grande contributo, sono parte e protagonisti della nostra storia.
L'anno scorso ci siamo commossi a sentire la storia del Partigiano Lupo, Cesare Dozio, che siamo appena passati a salutare, oggi invito a raggiungermi Silvana Guidi, staffetta partigiana, affinchè ci conceda il privilegio di ascoltare dalle sue parole la sua storia”.
 

Silvana Guidi, staffetta partigiana a 14 anni, ha così arricchito la cerimonia con un emozionato intervento:

“Un grazie forte ed emozionato:
a tutti i partigiani
alle persone comuni barbaramente assassinate per aver difeso il diritto alla libertà
ai lavoratori che scesero in campo contro la dittatura astenendosi dal lavoro
ai militari che si opposero alle forze che volevano sopraffarli
ai civili che in tante città si unirono a loro
alle migliaia di ebrei e di portatori di presunte diversità deportati e sterminati nei campi di concentramento
a coloro che dai lager riuscirono a tornare, portando per sempre sul corpo e nell’anima le ferite di quell’esperienza
alle donne e agli uomini di ogni ceto ed estrazione, alle famiglie che nelle loro case protessero antifascisti, militari e civili alla macchia, prigionieri alleati fuggiti dai campi, ebrei minacciati dallo sterminio, pagando anche con la propria vita.

 

Un grazie sincero a tutti voi presenti, cittadini, Consiglieri, alle forze dell'ordine presenti.
 

Un grazie particolare all'ANPI, all'Associazione Nazionale degli Alpini e all'Associazione Nazionale dei Carabinieri, Associazione nazionale marinai d'Italia, all'AVIS, all'AIDO e alle tutte le associazioni presenti. E un ringraziamento alla Filarmonica Verdi e a Ettore Cibelli con la sua compagnia teatrale aresina che per questo 70 anniversario ci hanno permesso di ascoltare parole e musica in un ricordo davvero speciale.

 

Ricordiamo dunque quanti hanno dato la vita per la libertà e la democrazia, è importante per ricordarci la nostra storia e  trasmettere la Memoria. Ma è bene ricordare che, ancora oggi, c'è chi conduce ogni giorno la propria lotta di resistenza, per la conquista della libertà per una vita migliore, per ridare valore e  dignità della vita umana. 
Libertà e dignità devono restare per le Istituzioni un bene supremo e le Istituzioni hanno il dovere di testimoniarlo e affermarlo.

 

Il nostro pensiero commosso vada a coloro che hanno lottato per la nostra Liberazione, ma vi chiedo oggi di volgere il pensiero anche alle vittime del mare, per non dimenticare le stragi che si consumano nei nostri mari.
Questo un mazzo di rose bianche, simbolo delle vittime innocenti e, in Germania, emblema dell'opposizione non violenta al regime nazista lo deponiamo per loro, affinché si ponga fine a queste terribili tragedie.
Uomini donne e bambini in cerca di una vita degna.
Oggi noi ricordiamo  la Lotta di Liberazione e ringraziamo di vivere  in un Paese libero, democratico e pacifico, dove il rispetto e la libertà sono diritti fondamentali ed innegabili.
Un Paese fondato su valori forti e preziosi come la solidarietà e il senso del bene comune.
Non dimentichiamoci mai che non è così per tutti.
Buona Festa della Liberazione a tutti”.

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