Alfa Romeo Club Milano
DOMENICA 30 GIUGNO
"È di vitale importanza non scendere mai ai compromessi nella progettazione di una Alfa Romeo”
Così il progettista Giuseppe Busso, padre di gioielli come la 1900, “l’auto per la famiglia che vinceva le corse”, la AR51 soprannominata “Matta”, perché poteva raggiungere pendenze mai viste fino ad allora, la Giulietta per tutti “la fidanzata d'Italia” che nella versione Sprint Veloce con il suo 1.3 in alluminio stava davanti alle Porsche, la Giulia una splendida berlina “nata dal vento” che con la TI Super, grazie al suo potente Bialbero, era diventata la quattro porte più veloce al mondo della sua categoria, la 33 8 cilindri resa immortale dalle stupende linee di Franco Scaglione e ancora oggi considerata la piu bella coupè sportiva di sempre, la Montreal, descritta dalla stampa internazionale nel 1967 come la “massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili”, fino ad arrivare all’Alfetta, un concentrato di tecnologia che grazie alla sua meccanica raffinata portava la casa di Arese avanti vent’anni rispetto alla concorrenza, sintetizzava il lavoro che c’era dietro ogni sua creazione.
"Ogni Alfa Romeo rappresenta il duro lavoro che operai, tecnici, stilisti, manager di Arese compivano ogni giorno per raggiungere il massimo livello tecnologico possibile.
Grazie all'impegno di queste persone Alfa Romeo detiene ancora oggi il più grande palmares di vittorie su ogni campo di gara.Per questo motivo abbiamo deciso di donare uno dei primi motori Bialbero costruiti ad Arese come testimonianza di innovazione tecnologica, ingegno e impegno di tutti i lavoratori dell’Alfa Romeo. Ci piacerebbe far conoscere questa storia meravigliosa ai giovani che oggi frequentano il bellissimo Centro civico Agorà e a tutti gli appassionati che parteciperanno a questa giornata, in modo che anche loro potranno essere orgogliosi di ciò che ad Arese si è fatto e che, grazie a queste persone, ha reso questa città famosa in tutto il mondo".
Con queste parole, Andrea Vecchi, Presidente dell'Alfa Romeo Club Milano, presenta l'iniziativa di domenica 30 giugno, alla presenza dell‘Ing. Fiorenzo Busso, l’Ing. Giuseppe Satta, l’Ing. Alessandro Picone, direttore della meccanica di Arese, il curatore del Museo Storico Alfa Romeo Lorenzo Ardizio, l'Assessore di Mandello del Lario Franco Patrignani in rappresentanza di Città dei Motori e tanti altri personaggi storici. Insieme ai loro racconti e alle proiezioni video tenterà di farci rivivere quei momenti prima della cerimonia di consegna del Bialbero, che sarà scoperto a fine conferenza.
"Ancora a caccia dell'identità perduta, parzialmente ritrovata solo con la riapertura del museo dopo la chiusura della grande fabbrica, la nostra città non perde occasione per ricordare a se stessa e alle proprie generazioni future che qui, nel lontano 1963, è arrivata una stella del mondo dell'automobile: l'Alfa Romeo. Lo fa disseminando il territorio di una serie di elementi simbolici utili a tramandare un po' di quella storia del sapere, della tecnologia, del mondo del lavoro e perciò, della storia stessa del nostro paese. E così, dopo monumenti nei parchi, premi letterari, ricerche storiografiche, sinuosi profili a ricordare la mitica automobile di Fangio, è la volta della fisicità ingombrante ma evocativa di un motore bialbero che Alfa Romeo Club Milano, l'associazione che promuove la storia e la passione del marchio, gentilmente regala alla nostra città. Non si tratta di nostalgia, quanto di conservazione di un patrimonio collettivo di cui, nonostante tutto, continuiamo ad essere fieri" – ha dichiarato l'Assessore alla Cultura Giuseppe Augurusa.
Un doppio lampeggio a tutti e forza Alfa Romeo, sempre.